domenica 20 novembre 2011

Filippine, o meglio "Sorry Ma'am"

Siamo appena tornati dal nostro miniviaggio nelle Filippine!
Sandro infatti, non avendo fatto il visto per il Taiwan dall'Italia, dopo 90 giorni doveva lasciare il paese e rientrare, perciò abbiamo prenotato il volo più economico che abbiamo trovato, cioè Manila, capitale delle Filippine.
Ci siamo un pò documentati su internet e ogni sito faceva ogni genere di terrorismo nei confronti delle Filippine, aggressioni, rapine se ti va bene, stupri, omicidi ai danni dei turisti etc... quindi non partivo propriamente a cuor leggero. Ho diversi compagni di classe filippini e mi sono fatta suggerire un pò da loro come muovermi etc, ma siamo comunque partiti con una strizza notevole.
Per fortuna, sull'aereo avevamo come vicina di posto una signora filippina che vive negli USA, che ci ha dato qualche consiglio pratico e ci ha suggerito di andare in una spiaggia a 2 ore da Manila, posto superturistico (quindi molto più sicuro) e che ci avrebbe evitato di prendere un altro volo interno.
E così abbiamo fatto...
E' stata una vera ammazzata, siamo partiti alle 2 di notte da Taipei, siamo arrivati a Manila alle 4 e abbiamo preso questo autobus fino alle 8, dormendo praticamente niente. Poi la nave dal porto Batangas Pier a quest'isola, dopodichè un carrettino sgangherato che ci ha portato all'albergo (che abbiamo prenotato al porto, 9 euro a notte per tutti e due. Ovviamente non è il primo prezzo che ci hanno fatto, nelle Filippine devi contrattare coi denti e con le unghie, ma alla fine arrivi a prezzi un decimo dell'originale).
Appena arrivati, pur essendo distrutti, il posto era talmente bello che ci siamo fatti subito un tuffo al mare (già! al mare a novembre! *_*). Poi ci siamo buttati a letto e ci siamo risvegliati alle 9 di sera ^^ Giusto in tempo per la cena.
La barca dell'andata


 Panorami dalla barca



 La nave Aragorn (stima!)

 I nostri asciugamani in camera (non fatevi ingannare, era una topaia senza neanche il sapone)
 La nostra spiaggia


Da mangiare c'era un pò di tutto, io mi sono presa le insalate di pomodoro e cipolle tutti i giorni, mi mancavano troppo i pomodori freschi!! (in Taiwan mangiano tantissima verdura, ma sempre bollita!!)
Subito abbiamo potuto notare la caratteristica base del popolo filippino: l'insistenza! Roba che al confronto l'ospitalità sarda è scortese! Appena messo un piede sulla spiaggia, siamo stati letteralmente circondati da gente che voleva venderci e proporci di tutto, dal massaggio alle cerbottane, dalle escursioni marittime alle collane, dai tatuaggi alle treccine. E non se ne andavano mai!! Anche quando stavamo facendo il bagno avevamo una folla di affezionati che ci urlava dal bagnoasciuga di comprare questo o quello. E abbiamo imparato a nostre spese che non bisogna MAI dire "forse" o "dopo" a un filippino!! Non la prendono per una scusa, la prendono letteralmente e ci siamo ritrovati la gente sotto la finestra dell'hotel a dirci "la compri la collana? avevi detto dopo". Viste le facce da galera, non era conveniente neanche essere scortesi, sia mai che poi ti ritrovi accoltellato in un vicolo...Alla fine, mi ero talmente abituata a dire "No grazie" con un sorriso sulla faccia che l'ho rifilato senza pensare pure al controllore sull'autobus...
Ecco Sandro assediato (quando ancora non SAPEVAMO e davamo loro corda. ah tra l'altro quello con la maglia viola è Louis)

Alla fine, il posto era bello, ma veramente la miseria imperava ovunque. Case di mattoni ce n'erano pochissime, tutte baracche di lamiera, anche a Manila. La gente faceva davvero paura, soprattutto sapendo che SI, E' EFFETTIVAMENTE PERICOLOSO PER I TURISTI. E' stata la vacanza più terrificante della mia vita, ogni volta che prendevamo un mezzo pubblico stavo con i nervi a fior di pelle pronta a morire da un momento all'altro (soprattutto in taxi!) e anche nella località turistica non sapevo se potermi fidare delle gite organizzate, tipo snorkeling e giri per le isole (che erano l'unica cosa da fare, a parte il bagno nel mare davanti l'hotel!).
Le tipiche barche locali (la stessa che abbiamo usato per lo snorkeling)



Alla fine ci siamo fidati di Louis, uno dei molestatori da spiaggia, ma un pò meno molesto degli altri, e per la modica cifra di 25 euro(in due) ci ha portato con la barca a vedere i pesci con la maschera e il boccaglio, compreso di pane per nutrirli. E' stato una vera figata, avevamo questa orda di pescetti molesti che ci mordevano cercando il pane, nuotavamo letteralmente in mezzo a un'orda di pesci tropicali bellissimi. Nel fondale c'erano anche i ricci marini, ma non piccoli come abbiamo noi, bensì con le spine lunghe 20 cm e più!
Ovviamente c'era la fregatura, perchè in teoria i 25 euro coprivano lo snorkeling (guardare sotto con la maschera), il fish feeding (nutrire i pesci, ma il pane ce lo siamo dovuti comprare da soli...ok 5 cents l'uno, ma io non me li ero portata i soldi in spiaggia!) e l'island hopping (il giretto per le varie isolette. Che però volevano altri 100 pesos a testa per farti ormeggiare...e visto che non avevo i soldi dietro non abbiamo fatto).
Foto dell'escursione: io che mi godo il mare novembrino





 Spiagge da urlo!!!

 Io con la mia maglietta nuova (finalmente qualcosa che mi entra!!! in Taiwan hanno solo taglie da asilo nido)



 I nostri eroi esausti dopo lo snorkeling


 Il nostro "autista"



 I coralli che abbiamo trovato sulla spiaggia




 Le Filippine sono un paese dove la vita costa praticamente niente per noi europei, ma sono fermamente intenzionati a fottere i turisti in qualunque modo. Se non contratti, il primo prezzo che ti fanno è praticamente europeo (e noi occidentali non siamo abituati a contrattare....quindi le prime volte l'inculata te la prendi), anche dopo che hai contrattato arrivi a un prezzo che non è neanche lontanamente il prezzo reale della cosa, ma diciamo il decuplo, che però noi accettiamo perchè sotto i 5 euro per noi va tutto bene. Ho comprato una collana con orecchini e bracciale, spacciati per "zaffiro blu" (che non lo era assolutamente, e ce n'eravamo accorti pure noi) per 10 euro (il prezzo originale era circa 25), mi sembrava di aver fatto un buon affare e il giorno dopo un altro omino la vendeva a 4 euro, senza aver ancora contrattato....Tra l'altro ti dicevano un sacco di cazzate su quello che vendevano, tipo "giada" o "corallo nero" o il famoso zaffiro, che per il filippino successivo erano "acquamarina" e "occhio di tigre".
La goccia che però ha fatto traboccare il vaso è stato all'areoporto... Ovviamente, dovendo stare solo due giorni, avevamo ritirato solo un tot di pesos e abbiamo fatto in modo di spenderli quasi tutti per non doverli ricambiare, spendendo 5 euro a botta di commissioni. Gli ultimi li avevamo spesi per cenare nell'areoporto, facendo i conti al millesimo, se non che all'imbarco hanno voluto UNA TASSA DEL TERMINAL (!!!!!) di 15 euro a testa, in pesos filippini ovviamente, semplicemente per usare il terminal dell'areoporto!!!! L'unico areoporto al mondo dove oltre che il volo e le tasse areoportuali, devi pagare IL PEDAGGIO!! Fortunatamente c'era un ufficio che cambiava i soldi senza commissione, e fortunatamente eravamo partiti con tantissimi NT spicci, così abbiamo risolto velocemente senza dover ritirare (e spendere 5 euro di commissioni del bancomat).

In sintesi, il posto era favoloso, era un paradiso tropicale come vedi solo nei film e nelle cartoline, ma la realtà è che andare nelle Filippine è paragonabile ad andare a Napoli. Il posto sarebbe pure bello, ma rischi costantemente la vita e la gente cerca di fotterti in ogni modo. Ne vale la pena? Dall'Italia sicuramente no, dall'Asia sì, si può fare, ma bisogna sapere esattamente come muoversi e come comportarsi (e come non farsi fottere). Inoltre sarà che era bassa stagione (l'alta stagione è dicembre e gennaio) ma non c'era praticamente nulla da fare, se non il bagno al mare, e ok, sì, è meraviglioso, ma senza amici con cui cazzeggiare e fare cose stupide come il bagno di mezzanotte o vedere l'alba sulla spiaggia, ci si rompe un pò le palle (anche perchè non puoi nemmeno goderti la bellezza della natura in santa pace, visto i filippini molesti che ti svegliano pure quando ti vedono dormire per venderti robe).

Appendice:
- ci siamo divertiti molto a immaginarmi mia nonna Angela, che contratta il prezzo pure di una maglietta del mercato da due euro, alle prese con il popolo filippino...Secondo noi, barriera linguistica a parte, li lasciava in mutande.

sabato 19 novembre 2011

Wulai

Ormai scrivo con metodico ritardo di una settimana... Questo perchè a fine weekend sono sempre troppo stanca e con troppi compiti arretrati per raccontare cosa ho appena fatto, mentre all'inizio del weekend sono rilassata e "libera"...
Visto che la mia classe, e la mia prof, è troppo figa, abbiamo già finito il libro 1 (qui si usa un libro ogni trimestre) e abbiamo iniziato il libro 2 di nascosto dall'ufficio (che se ci scopre si incazza da matti con la nostra prof, che già ci litiga parecchio!), oggi c'è stato il primo dettato del libro 2 e è stata la solita carneficina (Shoya ha preso 100 e Sachie 99, ovviamente. I giapponesi viaggiano su un'altra scala).

A parte queste amenità scolastiche, la settimana non ha offerto molto, a parte che diluvia da 5 giorni a fila e che, anche a causa della pioggia, sono caduta in un tombino e mi sono storta una caviglia. In realtà, in tre giorni mi è già passato del tutto, ma lì per lì stavo urlando dal dolore, quindi sono andata al pronto soccorso del campus, dove con 15 euro mi hanno fatto la visita e le lastre al piede (con diagnosi immediata! w l'Italia! :P).

Lo scorso fine settimana siamo andate in un paesino tipico vicino Taipei, chiamato Wulai.
Foto dal taxi



 Ed ecco Wulai!



 E' in parte un villaggio aborigeno, con molte cose tradizionali, e casa di una delle etnie originarie di Taiwan. I negozi erano pieni di oggetti bellissimi, di giada e di occhio di tigre, ma anche molto costosi (20 euro l'uno minimo), perciò abbiamo lasciato perdere.
Questo cappello però avrebbe meritato!

Abbiamo preso un trenino sgangheratissimo ma carinissimo e siamo arrivati in cima, dove c'è una funivia che ti collega con l'altra montagna, dove c'è...non so, perchè incredibilmente NEI WEEKEND la funivia chiude prima, alle 17.00!! Quindi siamo rimasti lì a goderci il magnifico panorama della cascata.

Io e Sachie abbiamo anche fatto una specie di "peeling" (esfoliare la pelle morta) delle gambe tramite PESCI!! In un hotel avevano queste vasche piene di pesciolini che venivano a ripulirti i piedi delle pellicine morte, per 3 euro a mezzora. Solo io e lei siamo state abbastanza coraggiose da provare (Sandro aveva paura che gli si mangiassero i peli :P) e ora ho dei piedi perfetti! Tra l'altro Sandro ha letto che questo tipo di trattamento è ottimo anche per la psoriasi e altre malattie della pelle, quindi abbiamo pensato che se le nostre rispettive mamme lo facessero ne avrebbero un grande beneficio, visto che tutte e due hanno qualche problema ai piedi.

Prima lavare i piedi (stile giapponese: rovesciare l'acqua dal catino sui piedi, NON METTERCELI DENTRO COME HO FATTO IO :p)

 La vasca dei pescetti

 I piedi di Sachie...
 ...ed i miei! Evidentemente molto più appetitosi!! (e ridotti molto peggio!)





Per questo weekend non abbiamo organizzato gite, essendoci questa sorta di diluvio universale che non accenna a finire, ma stasera il centro linguistico ci porta al teatro tradizionale taiwanese, domani andremo a fare shopping invernale per Michelle, che non è abituata a questi climi "freddi" (saranno 20 gradi, ma lei é Indonesiana e non c'è abituata) e forse anche al karaoke.